Novità & Aggiornamenti

FATIMA CON AMMALATI

VEGLIA

GMG 2023 LISBONA

INNO UFFICIALE

INNO IN ITALIANO

VIA CRUCIS

SANTA MESSA

CALENDARIO

3 Dicembre

9,30: Torneo Young (Robassomero); 18,00: Cresime Adulti; Banchetto Caritas

4 Dicembre

21,00: Incontro sul vangelo di Marco (Diacono de Martino: San Giovanni)

5 Dicembre

 20,45: Rinnovamento (San Gio.)

6 Dicembre

7 Dicembre

8 Dicembre

IMMACOLATA CONCEZIONE: S.S. MESSE FESTIVE

9 Dicembre

14,00: Gr. Missio; 14,30: Oratorio del Sabato; 

10 Dicembre

ADORARE

Signore Gesù,

siamo nuovamente raccolti intorno a Te

per iniziare un nuovo Anno liturgico,

proteso verso la nuova scoperta dei tuoi gesti di amore,

della tua Parola di vita, del tuo dono di grazia.

Anche noi, come ci è stato ricordato dalla tua Parola,

abbiamo preferito vivere lontano dalle tue vie;

mostrati ancora come Redentore!

Anche noi abbiamo peccato contro di Te e siamo diventati ribelli;

donaci la gioia del tuo perdono!

Confermaci nella fede e rendici irreprensibili

per accoglierti nel giorno della tua manifestazione.

Quando le mollezze della vita ci rendono infiacchiti,

scuotici con la forza provocatrice della tua Parola.

Quando il dubbio e l'incostanza ci assalgono,

fa brillare in noi la gioia della tua verità.

Quando l’attesa del tuo ritorno rallenta la sua tensione

facci intravedere la forza della tua presenza.

O Signore, tu vieni ancora nel prossimo Natale.

Concedi a tutti noi di attendere questo evento

non con animo spento o con aspettative inutili;

donaci l'ansia della tua Parola, il gusto della sequela,

la perseveranza del discepolo, l'amore sconfinato

di chi ti ha incontrato come il Dio che ama.

Amen.

VIVERE

  • Forse anche noi vaghiamo senza sapere dove andiamo e siamo diventati come foglie avvizzite (1ª lettura);
  • ci siamo addormentati, stancati di essere buoni (vangelo).
  • Ravviviamo la nostra preghiera riconoscendo le nostre debolezze e riprendiamo a fare quei gesti concreti che rivelano a tutti il nostro essere servi attivi in attesa della venuta del Signore.
  • Dio dà forma alla nostra argilla (1ª lettura) se il nostro cuore è aperto alla carità spicciola, quotidiana, in famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella vita sociale…
  • «Ma dico a tutti: Vegliate!»: questo invito pressante di Gesù ci doni la forza di essere cristiani desti, scrutatori della sua venuta, attenti alle necessità dei fratelli, cioè là dove oggi il Signore Gesù si manifesta concretamente a noi. Egli si rivela attraverso il fratello della porta accanto.
  • Chi sta di vedetta vede lontano. Scruta l'orizzonte ed è sempre attento. Sono queste le sue qualità. Quali sono a tuo parere le altre qualità della «buona vedetta»? Come puoi attuarle al seguito della Parola ascoltata?

CONFRONTARE

  • Non solo agli apostoli e ai loro successori, che sono le guide della Chiesa, ma anche a tutti noi ha ordinato di vigilare. Ha ordinato a tutti noi con insistenza di custodire le porte dei nostri cuori, per evitare che in essi irrompa l’antico nemico con le sue malvagie suggestioni. Ed affinché il Signore, venendo, non ci trovi addormentati, dobbiamo tutti stare assiduamente in guardia. Ciascuno infatti renderà a Dio ragione di se stesso (Beda il Venerabile).
  • Anno dopo anno, il tempo scorre in silenzio; il ritorno di Cristo si avvicina sempre più. Se potessimo almeno avvicinarci al cielo come egli si avvicina alla Terra! Fratelli, pregate perché egli vi dia il coraggio di cercarlo in tutta sincerità. Pregate perché egli vi renda ardenti… Pregate perché vi conceda un cuore, come lo definiscono le Scritture, buono ed onesto, un cuore perfetto (John Henry Newman).
  • L’anima era immersa nel sonno dal quale non si sarebbe potuta svegliare da se stessa. Dio solo ha potuto farle aprire gli occhi e destarla. Svegliaci e illuminaci tu, o Signore mio, affinché conosciamo ed amiamo i beni che ci tieni sempre apparecchiati e così comprenderemo che ti sei mosso per farci grazie e che ti sei ricordato di noi (S. Giovanni della Croce).

I DOMENICA D'AVVENTO

Dal Vangelo secondo Marco 13,33-37

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.  Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati.

Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

rifletti - commento

Dio non si è ancora stancato di noi
Dopo aver salutato Matteo che ci ha accompagnato per tutto lo scorso anno liturgico, la Chiesa ci invita a iniziare un nuovo cammino in compagnia dell'evangelista Marco. Ripartiamo insieme per (ri)scoprire il mistero di quel Dio innamorato che irrompe nella storia dell'uomo con il vagito di un cucciolo di Messia stretto fra le braccia della giovane Maria. Riguardo al tempo d'Avvento vorrei subito chiarire un equivoco nel quale possiamo cadere. L'Avvento non è un "bel giochino" in cui si fa finta che Gesù non sia ancora venuto e ci si mette ad aspettare tutti preoccupati che finalmente nasca il Salvatore. Gesù è già venuto! Lui è già in mezzo a noi! Siamo noi che ce lo scordiamo e viviamo come se Dio non si fosse ancora impastato con la nostra carne e con la nostra storia. Inizia il tempo di Avvento. Av-vento è una parola che vuol dire letteralmente: "Qualcosa che ti viene incontro". C'è il suo venire e il mio essere disponibile ad accogliere ciò che viene. L'avvento quindi implica sempre un essere sorpresi: ciò che ci viene incontro non è mai come noi l'avevamo pensato, pianificato, creduto, aspettato. Ha sempre un margine che ci sfugge, che va oltre. Perché la Vita è più grande dei nostri pensieri e più ricca e creativa della nostra mente. Chi si fida, chi si lascia condurre, avrà delle sorprese. Il Messia doveva essere un re forte, potente, vincente. Il Messia venne ma non fu come se l'aspettavano: "Sorpresa!".
Lasciarsi sorprendere vuol dire permettere che Dio agisca nella nostra vita, lasciargli un po' di margine perché ci conduca Lui. Tutto quello che decidiamo noi non ci sorprende: lo conosciamo già! Per questo l'avvento è sempre un'av-ventura: perché è un andare incontro verso qualcosa che ancora non conosciamo e questo, se da una parte ci elettrizza, ci attrae, dall'altra ci fa paura e ci costringe a cambiare le nostre idee su di noi, sulla Vita, su Dio. Insomma l'Avvento è un tempo in cui tutto si fa più vicino: Dio a noi, noi agli altri, io a me stesso. L'altro grande elemento dell'Avvento è l'attesa. Tutte le cose hanno un tempo di attesa, di germinazione, di ruminazione, di incubazione, di fermentazione. Prima del loro tempo le cose non nascono. L'attesa è tenacia: è rimanere anche se non si vedono i frutti, anche se non sembra succedere niente, anche se non ci sono apparenti vie d'uscita, anche se mi sembra di essere sempre al solito punto. Il cammino di Avvento ci addestra a dare senso al tempo, a non farcelo scivolare addosso, a riempirlo della Sua presenza e a ripartire da Lui.  Vorrei che il mio Avvento e quello della mia comunità iniziasse così: rimettendo Lui al centro. Perché questo è il suo posto. O al centro ci metti Lui, o tutto è un gran caos…  Il brano del Vangelo di questa prima domenica ruota attorno ad una mini-parabola. Dio è come quel padrone che torna all'improvviso, senza annunciarsi con un sms o con una mail... E' proprio così: ogni ingresso di Dio nella nostra vita è libero e misterioso, non è calcolabile o intuibile. Allora, dice Gesù, è necessario essere uomini svegli e attenti per non lasciarsi sballottare e stordire dalle false urgenze del mondo.  L'invito è chiaro per tutti: ognuno deve rimanere vigile, sveglio, non prendere sonno. Questo è il grande pericolo della vita: prendere sonno, vegetare, sopravvivere. Non morire: rimani vivo. Non dormire: sii sveglio.  Sii in ogni istante lì dove sei. Adesso sei qui. Rimani qui. Non scappare. Vivi, assapora, senti questo momento. Molti di noi mentre sono qui con il corpo, con la mente o con i pensieri sono altrove. La mente li porta sempre in altri posti, in altri pensieri, in altri luoghi, in altri problemi. L'invito del vangelo è forte: "Vegliate". La parola "vegliare" vuol dire "stare in guardia". E' l'osservare della sentinella o del guardiano che si accorge se qualche pericolo si avvicina.  Il vegliare di cui parla Gesù ha vari aspetti.  Tutti si aspettavano un re forte e invece Dio venne come un bimbo: "Sorpresa!". Dio passò su questa terra come un bambino e tanti dissero: "Dio non è qui! Tutto questo non c'entra con Lui". E così lo rifiutarono. Innanzitutto vuol dire: "Accorgiti di quando Lui passa".  Vegliare, per questo vangelo, ha poi un secondo significato: vegliare nei confronti del male. Gesù ci paragona al guardiano il cui compito più importante è quello di vigilare. Cosa entra nel nostro cuore? Cosa entra nella nostra anima? Vegliare vuol dire essere a contatto con la realtà. Vegliare vuol dire non credere alle illusioni. Il mistico è il "desto", il "risvegliato", lo "sveglio", colui cioè che non dorme, che non s'inganna, colui che vede le cose per quello che sono, e che è a contatto con la realtà. C'è chi si illude dicendosi: "Troverò il partner giusto e sarò felice". "Col tempo le cose cambieranno". "Quando avrò più soldi allora mi godrò la vita". "Quando sarò così (più bello, più magro, più studiato, più...) allora andrò bene".  Vegliare vuol dire tenere gli occhi aperti! Le civette, con i loro grandi occhi, vedono chiaramente anche nella notte. È questa la vigilanza cui ci richiama il Vangelo: vedere nella notte ciò che altri non vedono. Scorgere una Presenza anche laddove tutto pare avvolto dal buio, un significato dove tutto pare non senso, un amore anche dove tutto pare inimicizia e odio.  All'inizio dell' Avvento 2023 ci sveglia con uno squillo di tromba: "Fate attenzione!" Attenzione per non far diventare la nostra fede un impasto di scaramanzie e superstizioni. Attenzione per non cadere nell'abitudinarietà che surgela la preghiera e lo stupore. Attenzione per non mettere in stand-by la ricerca di Dio, illudendoci di essere già a posto. Attenzione per darci una mossa e abbandonare il demone della pigrizia. Attenzione per sfuggire al Natale finto dei buoni sentimenti, e lasciarci interpellare dal Dio che irrompe dentro storia degli uomini.  Attenzione per dare ordine alla vita, per stabilire priorità e imparare a scegliere nella logica di Dio. Attenzione per riconoscere il volto inedito di quel Dio che in incognito si affaccia nella nostra vita…  La Bella notizia di questa Domenica? Da oggi abbiamo una possibilità nuova: il Signore viene, ancora, per noi. Questa è la notizia buona dell'Avvento: Lui non si è ancora stancato di noi!

Paolo De Martino

PROPOSTE PER LA COMUNITA'

CAMPI ESTIVI GIOVANILI: Sunflowers

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CAMPI ESTIVI GIOVANILI: Elementari

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               Donazioni

Parrocchia: IT27K0306909606100000060715

Caritas:      IT32O0306909606100000060719

Fondazione Villaggio della Carità ETS:

IT50Z0608530380000000022802

C.F. dal Villaggio della Carità 92058650018

C.F. CASA NAZARETH; 07213260016;

C.F. ASD Oratorio San Filippo Neri: 92052810014

CF parrocchia Santi Giovanni Battista e Martino 83000350013

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