Novità & Aggiornamenti

FATIMA CON AMMALATI

VEGLIA

GMG 2023 LISBONA

INNO UFFICIALE

INNO IN ITALIANO

VIA CRUCIS

SANTA MESSA

CALENDARIO

17 Settembre

16,00: Ingresso don Alessio a San Carlo

18 Settembre


19 Settembre

18,00: direzione gr. Project

20 Settembre 


21 Settembre

16,00: Ministri Straordinari

22 Settembre

15,30: Cat. IV corso; 18,15: S. Messa Alpini

23 Settembre

17,00: Santa Messa San Pio Da Pietrelcina (Via Gazzera)

24 Settembre

11,15: Ritiro CPP

ADORARE

Perdono

Signore, non ti chiedo perdono per i miei errori.

Non ti chiedo perdono per le mie viltà:

il coraggio è una dote rara.

Non ti chiedo perdono per le mie mancanze

nei confronti degli altri:

non è poi tanto facile amare il prossimo.

Non ti chiedo perdono per le mie debolezze:

non sempre è possibile essere forti.

Non ti chiedo perdono per la mia incoerenza:

la fedeltà a me stessa costa a volte un prezzo troppo caro.

Non ti chiedo perdono perché troppo spesso non ti riconosco:

anche Pietro non ti ha riconosciuto.

No, Signore, di tutto questo non ti chiedo perdono:

so di essere già perdonata, poiché mi hai creata imperfetta.

Ma di una cosa, sì, ti chiedo perdono.

Te lo chiedo con tutto il cuore e appassionatamente.

Perdonami, Signore, quando nego il mio errore.

Perdonami quando lo rifiuto,

perdonami quando non lo riconosco.

Perdonami per tutte le volte in cui lo giustifico a me stessa

e ne addosso ad altri la colpa.

Perdonami quando mi dichiaro innocente

sapendo di non esserlo.

Lore Dardanello Tosi

VIVERE

    • Prendiamo l’abitudine, se non l’abbiamo, ogni sera

    di confessarci le colpe e perdonarci,   di darci il segno della pace, il bacio della pace.

    • Riprendiamo personalmente e in famiglia il testo del Siracide (1ª lettura) per verificare i nostri comportamenti e correggerli per metterci in sintonia con Dio.
    • Il salmo 102 ci fa celebrare la tenerezza di Dio, come è la nostra?
    • Siamo forti non quando siamo soli ma quando siamo Chiesa e comunità (cf 2ª lettura). Ringraziamo per questo dono che il Signore continua a farci, e partecipiamo alla vita della Chiesa con tutte le nostre forze.
    • Questa settimana accanto alla porta d'uscita di casa mettiamo il cartello che ci ricordi quale dovrebbe essere il nostro comportamento: «70 x 7 = sempre».

XXIV DOMENICA TEMPO ORDINARIO

Dal Vangelo secondo Matteo 18,21-35

In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito. Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.

Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».

rifletti - commento

Perdonare l'altro, perché perdonati dal Padre
«Cosi? anche il Padre mio celeste farà? con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello». Bellissimo questo stupore per l'illogico perdono: fino a settanta volte sette. Dio che rompe i nostri bilancini, che rimette i debiti sempre, che libera non come uno smemorato che dimentica il male, ma con la casta follia della croce che si prende gioco della logica e degli equilibri umani e anche delle mie morti quotidiane. Lui è l'Innamorato che vede primavere dentro i miei inverni. Il servo, appena uscito, appena visto quanto sia grande un cuore di re, appena liberato, preso il suo compagno per il collo lo strangolava: ridammi i miei centesimi! Lui, perdonato di milioni. Quel servo non è ingiusto, è senza cuore. Tecnicamente non è disonesto, è crudele. Davvero è possibile essere onesti e spietati. Non dovevi anche tu aver pietà? Non dovevi anche tu agire come agisco io? Tu come me, io come Dio, la creatura come il creatore... Chiave di volta di tutta la morale biblica. Perché avere pietà? Semplice: per un battito all'unisono con il battito di Dio.
Nella Bibbia ogni indicativo divino (ogni azione riferita a Dio) diventa un imperativo umano, per la pienezza e lo sconfinamento in alto. Un istinto in noi ci fa credere che il male si possa "riparare" mediante un altro male, ferendo chi ci ha ferito. Occhio per occhio. Non più una, ma due ferite che sanguinano. Il perdono invece, che forse non guarirà la ferita, ci aiuta a sentire che non tutto il mondo impugna un'arma. Che ci sono anche mani che accarezzano oltre a quelle che mi hanno schiaffeggiato. Ci libera dallo sguardo torvo che vede nemici dovunque: lo sconosciuto in fila con te o un barcone di migranti. Il perdono è de-creazione del male, lo blocca, gli impedisce di proliferare; ci concede il lusso di non trascinarci dietro all'infinito i nostri errori e i nostri dolori, come patiboli interiori su cui inchiodiamo noi stessi e gli altri. "Il perdono ci strappa dai circoli viziosi, spezza le coazioni a ripetere su altri il male subìto, rompe la catena della colpa e della vendetta, spezza le simmetrie dell'odio" (Hanna Arendt). Il tempo del perdono è il coraggio dell'anticipo, senza aspettare che tutto sia a posto; il coraggio degli inizi e delle ripartenze; non un colpo di spugna sulla vita, ma un colpo d'ali che non libera il passato, libera il futuro; un colpo di vento sulla mia barca: Io la vela. Dio il vento. Dio perdona per un atto di fede nell'uomo, perché vede noi oltre noi, vede la luce prima dell'ombra, il santo prima del peccatore, le spighe di buon grano prima della zizzania. Vede che ogni vita è grembo pronto a un di più. E il perdonante ha gli stessi occhi di Dio. Scandalo per la giustizia, follia per l'intelligenza, ma consolazione per noi debitori. padre Ermes Ronchi

CONFRONTARE

  • Se dunque, chiunque tu sia, rivolgi il tuo pensiero a Cristo, e desideri ricevere quello che egli ti ha promesso, non essere pigro nel fare quel che egli ha ordinato. Cosa infatti ha promesso? La vita eterna. E cosa ha ordinato? Di perdonare il fratello. Come se ti dicesse: Tu, uomo, da’ il perdono all’uomo affinché io, Dio, ti possa perdonare (S. Agostino).
  • Non dobbiamo giudicare e dobbiamo aver fiducia nella imperscrutabile misericordia di Dio (S. Teresa Benedetta della Croce - Edith Stein).

PROPOSTE PER LA COMUNITA'

CAMPI ESTIVI GIOVANILI: Sunflowers

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CAMPI ESTIVI GIOVANILI: Elementari

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               Donazioni

Parrocchia: IT27K0306909606100000060715

Caritas:      IT32O0306909606100000060719

Fondazione Villaggio della Carità ETS:

IT50Z0608530380000000022802

C.F. dal Villaggio della Carità 92058650018

C.F. CASA NAZARETH; 07213260016;

C.F. ASD Oratorio San Filippo Neri: 92052810014

CF parrocchia Santi Giovanni Battista e Martino 83000350013

LINK PARROCCHIALI

LINK DIOCESANI

LINK - NAZIONALI