Novità & Aggiornamenti

CALENDARIO

ADORARE

Costituiti testimoni…

La tua vita, Gesù,

Cristo e Signore,

è più forte delle tenebre e della tomba.

Più grande dell'egoismo

che invita a tenere tutto per sé.

Più grande dell'odio

che inchioda gli uomini sulla croce.

Più grande della morte

che impone ai viventi il suo sgomento.

Più grande della paura

che chiude i discepoli nel Cenacolo…

 

Solo quando arrivi tu,

quando tu ti presenti

– e devi farti riconoscere! –

turbamenti e dubbi

lasciano il posto alla gioia,

all'amore, alla tenerezza…

E il cuore batte forte!

Hanno un cuore di fanciullo,

ma hanno bisogno del tuo invito: «Toccatemi!»

perché stupore e gioia li invadano…

Solo allora capiscono,

solo ascoltandoti comprendono

la Legge e i Profeti,

entrano nel mistero

della tua risurrezione.

 

Eccoci qui noi, tuoi amici, pieni di gioia

perché tu sei presente in mezzo a noi

e ci invii a testimoniare

la tua risurrezione,

a saziare gli affamati di giustizia,

a condividere con i poveri,

ad estendere la nostra misericordia,

a rialzare gli afflitti,

a ristabilire la verità

a costruire una terra

di pace e di tenerezza!

 

Eccoci qui, Signore, Cristo Gesù,

pronti ad annunciare così il tuo nome

nelle nostre città e nelle case,

a tutti i figli della terra!

CONFRONTARE

  • La Scrittura letta dai cristiani è un tesoro nascosto in un campo, svelato e spiegato dalla croce di Cristo che mostra la sapienza di Dio e i suoi piani a riguardo degli uomini (S. Ireneo).
  • Nella passione e morte di Cristo i nostri peccati sono stati arsi. Se accogliamo con fede questa verità accettando fedelmente e senza riserve il Cristo tutto intero, in modo da scegliere e da battere la via dell’imitazione di Cristo, egli «attraverso la sua passione e morte ci condurrà alla gloria della risurrezione» (S. Teresa Benedetta della Croce - Edith Stein).
  •  

III DOMENICA DI PASQUA 

Dal Vangelo secondo Luca 24,35-48

In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano [agli Undici e a quelli che erano con loro] ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane.

Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.

Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

rifletti - commento

Le tue mani possono ancora toccarlo, nei fratelli e nelle creature tutte. E far tacere il suo lamento: non sono un fantasma, ho carne e ossa, toccatemi! E siatemi testimoni.

Sconvolti, credevano di vedere un fantasma. Dopo tre anni di Galilea, di olivi, di lago, di villaggi, di occhi negli occhi, lo conoscevano bene, eppure non lo riconoscono. Gesù è lo stesso ed è diverso, è il medesimo ed è trasformato, è quello di prima ma non più come prima, perché la Risurrezione non è un semplice tornare indietro, è andare avanti, è trasformazione, è pienezza che non si volta indietro. Un fantasma non lo puoi stringere, come Gesù chiede. Toccatemi. Ma tu da chi desideri essere toccato? Solo da chi ti vuole bene! L'incredulità degli apostoli si arrende al più umano dei bisogni: non agli angeli, non all'amicizia o alla teofania prodigiosa, ma ad una porzione di pesce arrostito. Lo racconteranno come prova dell'incontro con il Risorto: noi abbiamo mangiato con lui dopo la sua risurrezione (At 10,41).  Mangiare è il segno della vita, e mangiare insieme è il segno eloquente di un legame perfetto, della comunione che tiene insieme le vite. Quel struggente lamento - non sono un fantasma - arriva fino a me. Chi sei, Signore? Un'emozione occasionale, un gioco d'ombre sul muro della vita, un mito, pur magnifico e necessario, un rito settimanale, poco più che un fantasma?  No, Cristo è il presente e il futuro della mia carne, concreto punto nella storia che si dilata e mi coinvolge. Non è un fantasma, è pane e vino che bastano ai giorni. Vive in me, mi chiama, si dilata dentro, piange le mie lacrime e sorride come nessuno. Talvolta vive al posto mio e cose più grandi di me mi accadono. E si fa pace (pace a voi!) più grande di ogni mio diritto; e si fa intelligenza che io non ho conquistato (svelò loro il senso delle scritture e della vita); e si fa orizzonte e passi d'amico lungo il cammino. Mi consola la fatica dei discepoli a credere, è la garanzia che non si tratta di un evento da loro inventato, ma di un fatto che li ha spiazzati. Allora Gesù pronuncia, per sciogliere paure e dubbi, i verbi più semplici e familiari: “Guardate, toccate, mangiamo insieme! Non sono un fantasma”. Mi tormenta questo lamento di Gesù, umanissimo e dichiarato: non sono un fiato nell'aria, un mantello di parole pieno di vento... E senti il suo desiderio di essere abbracciato come l'amico che torna da lontano, e tutti i tradimenti sono spazzati via dall'umile richiesta di affetto. Vorrei oggi ripartire, come i due di Emmaus, alla ricerca della carne di Cristo sparpagliata nella carne del mondo, scoprire come tutti i nostri volti uniti fanno il suo unico volto. Vicinissima a te è la sua carne; affidata a te. Quando capiremo che Dio abbraccia attraverso i nostri abbracci? Le tue mani possono ancora toccarlo e accarezzarlo, nei fratelli e nelle creature tutte. E far tacere il suo lamento: non sono un fantasma, io ho carne e ossa, toccatemi! E siatemi testimoni.                                                     Ermes Ronchi

VIVERE

  • Se già non lo facciamo, cerchiamo di avere anche in casa un piccolo «ambone» dove vi è il Libro da cui Gesù ci parla quando ci riuniamo per pregare.
  • Troviamo dei segni che indichino la nostra adesione e accoglienza della sua parola: bacio del Libro, mettere la mano sul libro in segno di assenso e di alleanza…
  • «Avete qui qualche cosa da mangiare?» (vangelo). Impariamo a condividere con quanti sono nel bisogno.

PROPOSTE CANTI

               Donazioni

Parrocchia: IT27K0306909606100000060715

Caritas:      IT32O0306909606100000060719

Fondazione Villaggio della Carità ETS:

IT50Z0608530380000000022802

C.F. dal Villaggio della Carità 92058650018

C.F. CASA NAZARETH; 07213260016;

C.F. ASD Oratorio San Filippo Neri: 92052810014

CF parrocchia Santi Giovanni Battista e Martino 83000350013

LINK PARROCCHIALI

LINK DIOCESANI